Record dell’Ora, Victor Campenaerts era pronto a un nuovo tentativo: “Ma l’UCI non mi ha dato il via libera”
Victor Campenaerts era pronto ad effettuare un nuovo tentativo di Record dell’Ora la scorsa settimana. Il belga che, lo scorso anno aveva battuto il precedente primato di Bradley Wiggins, aveva pianificato un nuovo tentativo appena saputo del rinvio delle prime corse ciclistiche a causa del diffondersi del coronavirus. Il corridore della NTT Pro Cycling aveva programmato di chiudersi in ‘quarantena’ all’interno del velodromo di Londra per poi provare a migliorare ulteriormente il suo primato, anche per rispondere a chi aveva insinuato che aveva battuto il precedente record del britannico solo grazie all’altitudine del Messico.
“Quando è diventato chiaro durante la Parigi-Nizza che molte gare sarebbero state rinviate, l’idea era di mettermi in quarantena nel velodromo di Londra per tre settimane e prepararmi per un nuovo tentativo – ha confessato a Het Nieuwsblad – Da dopo il mio record dell’ora, alcuni critici hanno detto che avevo battuto il record di Bradley Wiggins solo perché ero ad alta quota, volevo battere di nuovo la sua distanza sul livello del mare e sulla stessa pista del suo record. Il mio capo squadra Bjarne Riis era a conoscenza di questo ed avevamo già contatti con i proprietari della pista. Tutto sarebbe stato fatto secondo le regole del distanziamento sociale, ma dieci giorni dopo la nostra richiesta, l’UCI non ha dato il via libera. La ragione? Il mio tentativo non sarebbe stato positivo per l’immagine del ciclismo“.
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